Quando si aspetta un bambino si tocca il cielo con un dito, ed è facile, almeno per i vignaioli, capire come ci sentiamo adesso nell’attesa dell’arrivo del nostro nuovo rosato. Perchè, diciamolo, per noi gente di vino ogni etichetta equivale ad un figlio e proprio come nei rapporti genitoriali c’è il preferito, quello con cui si va meno o più d’accordo, lo scapestrato, quello che si desiderava e che è stato difficile avere…

Il nostro nuovo “bambino” fa sicuramente parte dell’ultima sfera: lo volevamo tanto e finalmente è arrivato; quasi arrivato. Entrerà infatti in commercio ad aprile e si andrà ad affiancare al fratello, da cui riprende lo stesso uvaggio, in stile prettamente toscano, dove l’ossidazione è la nota distintiva.

Il nuovo rosato si distaccherà molto da esso e parlerà, se vogliamo, un’altra lingua. Abbiamo infatti voluto guardare oltralpe e rifarci allo stile provenzale dei rosati francesi, in cui l’anima è composta da eleganza e da freschezza.

In cantina siamo ancora nella fase della stabilizzazione, ma gli assaggi, ogni giorno che passa, ci rendono sempre più orgogliosi di ciò che abbiamo fatto.

Il colore è tenute e delicato ed il sorso vivace, capace di dare refrigerio con finezza e compostezza. Alla cieca potrebbe quasi sembrare un bianco, grazie alle note più dure perfettamente in equilibrio con quelle morbide ed a tannini quasi impercettibili, che si fanno ricordare semplicemente sussurrando.

“Volevamo creare un vino contemporaneo che abbracciasse uno stile più brioso, eliminando a tal fine le note ossidative tipiche della tradizione in rosa della Toscana che, a nostro parere, vanno sempre meno incontro al gusto dei winelovers.” A parlare è David Landini, il nostro direttore tecnico ed amministratore.

“Rispetto all’altro nostro rosato, con cui condivide l’uvaggio ovvero sangiovese, 25%, merlot, 25%, cabernet sauvignon, 25%, cabernet franc, 25%, cambia la vinificazione: nel nuovo arrivato, infatti, è stato completamente eliminato l’ossigeno, dalla pigiatura fino all’imbottigliamento, al fine di preservare gli aromi e dare vita ad un sorso che sa di mare e di vento.”

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